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Salute e Benessere
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Miracolo all’Umberto I di Roma: partorisce nonostante il virus H1N1

30 Marzo 2015
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Miracolo all’Umberto I di Roma: partorisce nonostante il virus H1N1

Il naturale istinto di sopravvivenza che regola il proseguimento delle specie animali, unito ad un doveroso pizzico di buonsenso, impone alle donne incinte l’adozione di un numero pressoché infinito di precauzioni, volte a salvaguardare la propria vita e quella della creatura nel loro grembo da minacce manifestate in forma di sostanze tossiche o attacchi batterici.

Può tuttavia accadere che, anche in caso si sia accuratamente evitata l’ingestione di prosciutto crudo, il compimento lunghi viaggi, il contatto con sostanze potenzialmente tossiche e quant’altro, le gestanti si trovino a venire colpiti da particolari virus in grado di vanificare in un solo secondo gli sforzi durati nove mesi e a mettere a repentaglio la loro sopravvivenza, come è accaduto ad una donna di Roma, colpita dal virus H1N1 proprio quando la gravidanza pareva incanalata verso la sua fine naturale.

Di fronte ad un pericolo tutt’altro che potenziale, i chirurghi facenti capo alla struttura capitolina Umberto I, sono tuttavia riusciti in un inedito capolavoro medico, andando ad operare in condizioni di circolazione extracorporea, a seguito di una sedazione durata 20 giorni, riuscendo aportare a termine il parto e salvando la vita alla sfortunata gestante mediante il ricorso ad un particolare macchinario in grado di sopperire alle funzioni svolte dal core e dai polmoni della paziente.

In sostanza, facendo ricorso ad un avveniristica macchina in grado di tenere in vita un degente svolgendo le veci del cuore e dei polmoni, è stato possibileaspirare il sangue della gestante prima che il flusso arrivasse al cuore, provvedendo così adepurarlo e rimetterlo in circolo senza che il feto si trovasse a soffrire a causa del virus ed operando, in simultanea un parto di tipo cesareo.

L’operazione effettuata a Roma rappresenta il primo caso in Italia di parto completato in modalità di circolazione sanguigna extracorporea (il terzo al mondo) ed è stato reso possibile dalla presenza del complesso macchinario all’interno della struttura Umberto I e dalla prontezza dei medici che hanno sfruttato sapientemente la sedazione della donna per giungere al parto quando i tempi erano maturi, senza cedere alle lusinghe della fretta o quelle della disperazione che l’emergenza avrebbe imposto.

La piccola Ludovica, nata alla 27esima settimana il 9 Febbraio scorso, si trova ora fuori pericolo e la sua vita rappresenta la testimonianza stessa di quanto l’ingegno umano possa produrre in campo medico, oltre che di quel naturale istinto di sopravvivenza che consente di superare ogni ostacolo e ogni minaccia esterna.

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