Da quando il dottor Freud scoprì l’esistenza di una sfera legata al piacere sessuale in grado di svilupparsi fin dalla primissima infanzia, tutte le madri e i padri del mondo smisero immediatamente di preoccuparsi del fatto che il loro bambino continuasse a dirigere le proprie manine verso sud, non appena liberato dell’impedimento architettonico rappresentato dal pannolino.
Se la visione di un bambino intento a tastarsi come si trovasse in un saloon texano o in preda ai più profondi scongiuri resta comunque piuttosto indesiderata e indesiderabile, la pratica potrebbe venire agevolmente ripresa in età adulta come arma contro il tumore ai testicoli, ovviamente seguendodeterminate precauzioni del caso e ovviamente non in pubblico.
Dal recentissimo congresso della Società Europea di Urologia (Eau 2015), tenutosi a Madrid, gli esperti hanno infatti lanciato l’invito alla frequente autopalpazione delle zone genitali maschili, il cui ricorso costituisce un efficace ausilio in chiave diagnostica, esattamente come avviene in campo femminile per l’autopalpazione del seno.
Secondo gli esperti intervenuti al convegno, il tumore al testicolo rappresenta la forma tumorale con maggiore incidenza specifica presso i giovani maschi europei e il rispetto di cinque semplici regole in fase autodiagnosticapotrebbe diminuire di molto il tasso di mortalità associato alla neoplasia e aiutare gli uomini a distinguere autentiche emergenze da falsi allarmi dovuti ad altre cause.
Innanzitutto, gli urologi consigliano l’avvolgimento del testicolo nel palmo della mano al fine di individuare eventuali aree non omogenee nella sua struttura; in seguito, risulta opportuno ruotare il testicolo tra indice e pollice per proseguire l’ispezione.
In terzo luogo, bisonga ispezionare la superficie dei testicoli con i polpastrelli e sfruttare la loro sensibilità tattile; la quarta e la quinta regola fissate nel corso di Eau 2015 prevedono, in fine, laripetizione frequente della pratica e il suo inizio già in età adolescenziale.
L’invito è dunque quello ad abbandonare pudori privati e a dedicarsi ad un’attenta analisi dei propri testicoli, cercando un attimo di tranquillità al riparo da sguardi indiscreti e sfruttando magari in chiave squisitamente medica quella naturale tendenza che inizia già in un età in cui l’autopalpazione risulta tanto istintiva, quanto decisamente anti-sociale.
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