Una delle attività preferite dall’internauta medio, alle prese con angosce e paure quotidiane, riguarda la frequentazione di dibattiti, forum e summit virtuali incentrati sulle cause dell’esplosione tumorale che ha investito il nostro Paese durante gli ultimi cinque anni e su quali possano essere le strategie terapeutiche in grado di prescindere da cure spesso molto più dolorose della stessa patologia.
A prescindere da quelli che possono essere gli orientamenti e le preferenze individuali in materia diagnostica e terapeutica, l’unica fattualità assodata per certo e certificata dalla presenza di dati tangibili riguarda appunto l’incidenza del fenomeno, che vede un netto incremento annuo dei casi accertati, ma una corrispondente diminuzione del tasso di mortalità , soprattutto nel breve periodo.
In base allo studio annuale condotto dall’Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM), è infatti emerso chele diagnosi relative ai tumori nel nostro paese sono aumentate del 20% durante l’arco di tempo compreso tra il 2010 e il 2014 e che un 25% dei malati che ha contratto la patologia nel periodo e di riferimento può tuttavia dirsi completamente guarito.
Per la precisione, il rapporto elaborato sulla base dei 45 registri dei tumori italiani (che coprono circa il 53% della popolazione presente nella Penisola) ha mostrato come il numero di casi diagnosticati ogni anno abbia subito una netta impennata, destinata a culminare nell’anno in corso con la cifra record pari a 3 milioni di nuovi casi accertati.
La stima delle guarigioni è stata invece elaborata incrociando i dati relativi alla tempistica prevista per il decorso di ogni patologia con quelli legati all‘effettiva convivenza del paziente con il tumore: ad esempio; se l’aspettativa di guarigione legata la tumore alla mammella è di circa 20 anni, quello relativo a testicoli e tiroide viene stimato in 5 anni, di modo che tutti i pazienti che hanno tagliato i traguardi in questione possono considerarsi guariti dal cancro in via definitiva.
La ricezione dei dati legati a maggior incidenza e aggressività delle forme tumorali durante gli ultimi 5 anni è stata accolta in modo sostanzialmente vago dalle autorità ministeriali di riferimento, che hanno ascritto le cause a fattori generici, come inquinamento e alimentazione, dipingendo implicitamente un’improbabile scenario in cui fino a 50 anni fa l’Italia assomigliava ad un giardino fiorito, privo di smog e in cui i cibi sani crescevano magicamente dal terreno.
La verità è che un’analisi approfondita del fenomeno che ha visto il proprio avvio negli ultimi anni è ancora ben lungi dal sorgere e che, se il versante terapeutico in materia ha indubbiamente conosciuto significativi miglioramenti, la ricerca delle cause reali appare tristemente legata alla presenza di forum e dibattiti virtuali, costruita su un silenzio delle autorità sanitarie piuttosto ambiguo.
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