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Scienza e Tecnologia
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Energia elettrica prodotta a partire da giostre e giochi per bambini

16 Marzo 2015
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Energia elettrica prodotta a partire da giostre e giochi per bambini

Se il Tempo lenisce per definizione ogni ferita e ogni dolore, il trascorrere degli anni comporta spesso anche la perdita di una memoria legata alle nostre prime fasi delle nostra vita e il conseguente stupore di fronte alla vitalità e all’inesauribile energia mostrata dai bambini nel corso di svolgimento delle loro attività preferite.

I responsabili dell’organizzazione Empower Playgrounds, probabilmente alle prese con uno stupore verso il mondo infantile ancor più accentuato di quello normalmente percepito, hanno deciso di sfruttare la metaforica energia presente nei bambini per riconvertirla in altrettanta energia elettrica, dotata di una valenza forse meno simbolico e affascinante, ma sicuramente più pragmatica, soprattutto in nazioni come il Ghana, dove la reperibilità di fonti di approvvigionamento energetico assume spesso connotazioni endemiche.

All’interno dell’isola di Pediatorkope è stato infatti realizzato un particolare parco giochi che consente di tramutare giostre, altalene e divertimenti tipicamente infantili in altrettanti fonti di energia rinnovabile, sfruttando l’incessante moto prodotto dai bambini locali per alimentare turbine in grado di convertire l’energia cinetica prodotta durante il gioco in altrettanta energia elettrica destinata ad usi domestici.

Il progetto di riconversione energetico, attualmente presente in 42 scuole ubicate nella nazione africana, mira a colmare la duplice carenza presente in Ghana legata alla disponibilità di spazi sicuri per i minori e di reperibilità di energie elettrica, andando a cogliere i proverbiali due piccioni con la fava rappresentata appunto da turbine camuffate ad arte da giostre, pienamente in grado di sfruttare l’azione prodotta durante il gioco per garantire alle dimore degli stessi bambini il quantitativo energetico necessario ad illuminare le loro stanze durante le ore serali.

Non vi è dubbio alcuno che la trovata messa in campo da Empower Playgrounds rappresenti un mirabile esempio di sfruttamento (inteso in senso squisitamente tecnico) di risorse in un’ottica finalizzata alla realizzazione di fonti energetiche sempre più green e sempre più a portata di mano anche in zone del Pianeta isolate o particolarmente povere e il tutto, sfruttando quel principio che consente la piena conversione dell’energia; totalmente reversibile a differenza di quella strana memoria che produce in noi uno stupore infinito ogni volta che osserviamo un bambino giocare.

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