La storia delle religioni e delle ideologie politiche dimostra ampiamente come un’ottima causa possa rapidamente trasformarsi in una forma accentuata di fanatismo e come sia facile passare dall’amore universale e dall’egualitarismo a roghi di streghe, processi pubblici e delazione, dato che agli uomini non è spesso fatto il dono della capacità di mediare tra ragione e sentimento e di giungere a ragionevoli compromessi.
Un po’ cadute in disuso tanto le religioni (quantomeno in “occidenteâ€), quanto le ideologie politiche novecentesche, pare che il livore fanatico che alimenta il genere umano sia sempre più destinato a riverberarsi sul versante della salute, conducendo alla genesi di autentiche sette alimentari, di faide tra aderenti ad opposti regimi dietetici e persino bandi totali, in ambito infantile, che non avrebbero alcuna ragione di esistere se si cercasse di osservare al questione con un minimo di ragionevolezza.
Premesso che le merendine non sono, quasi per definizione, quasi mai un alimento sano e che nutrire i nostri bimbi a schifezze e prodotti industriali non rappresenta sicuramente la migliore metodologia pedagogica immaginabile, la crociata anti-merendine messa in atto da alcuni istituti scolastici nostrani ricorda molto più da vicino la Santa Inquisizione che non il preambolo di un serio progetto alimentare finalizzato a spiegare ai piccoli i benefici di una dieta sana ed equilibrata.
Ultimo di una lunga serie, un istituto di Bologna avrebbe infatti emanato una sorta di bando totale delle merendine e dei carboidrati destinati alla merenda in grado di far sprofondare bambini e genitori nel panico più assoluto e di colmare quella misura che appare ormai gia più colma e sempre più in contrasto con il diritto del genitore di valutare caso per caso la condizione del loro bambino e di agire di conseguenza.
Dopo che il preside di quattro istituti di Bologna ha infatti stabilito, a seguito del voto quasi unanime del consiglio di istituto, che i genitori potranno, d’ora in avanti, mettere nello zaino dei loro figli solo frutta fresca e altri ortaggi, i papà e le mamme coinvolte dal decreto hanno cominciato a scagliare la loro ira e il loro sarcasmo contro il direttore e contro un bando che, oltre che vagamente fanatico, appare anche piuttosto generico, dato che nella categoria astratta dei “carboidrati†rientrano tipologie alimentari profondamente differenti tra loro e una gamma di alimenti più o meno sani, non necessariamente “tossiciâ€.
Ribadendo a gran voce come è bene che genitori e le istituzioni scolastiche avviino un percorso pedagogico e didattico finalizzato a prevenire l’obesità infantile e le cattive abitudini alimentari, la speranza quella che le scuole non cedano alle lusinghe del fanatismo e che non giungano a considerare le merendine alla stregua di armi, droga o superalcolici, sulla base di esigenze alimentari ormai avvolte da patine totalitaristiche e misticcheggianti.
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