Una volta che ci si trova dispersi al largo di qualche oceano tropicale ci si accorge, come d’incanto, che i predatori marini che affollano le acque non si trovano malauguratamente a soffrire degli stessi problemi dentali che hanno trasformato la nostra adolescenza in un calvario e che i denti degli squali, a differenza dei nostri, sono sanissimi e perfettamente funzionali allo scopo.
Se le ragioni in base alle quali gli squali si trovano a possedere una dentatura perfetta sono rimaste a lungo ignote, un recentissimo studio condotto dall’Università di Sheffiled ha finalmente svelato l’arcano, individuando gli esatti meccanismi molecolari che consentono al rigenerazione perenne della dentatura degli squali.
Il segreto di un sorriso degno dello spot di un dentifricio risiede infatti in una sorta di ricambio perenne tra le cellule epiteliali che costituiscono la lamina esterna della dentatura, secondo uno schema simile a quello che avviene nell’essere umano al momento del cambio tra denti da latte e denti permanenti, ma solo condotto secondo tempistiche perenni.
In pratica, gli squali possiedono la capacità di rigenerare in continuazione il tessuto che compone li loro denti, favorendone un ricambio motivato da particolari basi genetiche che risulta essere assente in tutte le altre specie viventi, uomo logicamente incluso.
Curiosità zoologica a parte, il versante pratico della scoperta pubblicata su Developmental Biology è rappresentato dal fatto che i meccanismi genetici che consentono la rigenerazione dei denti degli squali sono potenzialmente presenti anche nel genere umano e che dunque sarà (forse) possibile intervenire in futuro sul nostro patrimonio cromosomico per garantirci quella dentatura perfetta che ci fa tanto spavento, ogniqualvolta ci ritroviamo al largo di qualche oceano.