Per quanto non esista nessuna esplosione di casi relativi alla meningite nel nostro Paese e la drammatiche cifre relative a nuovi casi e decessi si trovino ad essere pienamente in linea con una sorta di tradizione medica tristemente consolidata da decenni, la crescente attenzione giornalistica verso il fenomeno infettivo sta contribuendo al riconoscimento tempestivo degli allarmi sanitari e, nonostante le esagerazioni tipiche della carta stampata, sta contribuendo a far uscire il Paese da quello stato di torpore informativo nel quale è stato a lungo relegato.
Anche grazie alla tempestiva attenzione di reporter e scrittori, è stato infatti possibile riconoscere per tempo un pernicioso caso di meningite che ha colpito una studentessa universitaria di Salerno e che ha repentinamente condotto nel panico l’intero ateneo, spingendo studenti, docenti e personale di servizio in direzione della profilassi e dei controlli relativi a nuovi episodi di contagio verificatisi tramite il vettore batterico rappresentato proprio dalla ragazza colpita.
Mentre le cronache locali riferiscono di condizioni gravi, ma stabili, per la ragazza di soli 21 anni, attualmente ricoverata in stato di coma, i centralini delle Asl locali sono stati presi d’assalto dalle chiamate provenienti da compagni di corso, amici o semplici passeggeri dell’autobus che quotidianamente trasportava la studentessa all’università, toccando una soglia pari a 250 richieste di intervento e controlli a poche ora di distanza dalla diffusione della notizia.
Gestita alla perfezione dalle autorità sanitarie locali, l’emergenza pare ora sotto controllo e la fitta rete di medici di base, pediatri, strutture di pronto soccorso e ospedali è riuscita ad escludere, al momento, la presenza di nuovi casi sospetti tali da lasciar presagire lo scoppio di un’epidemia simile a quella che ha funestato la regione Toscana nel corso dello scorso anno e che pare ancora presente seppur in forma meno evidente e più latente.
Di pari passo all’annuncio, da parte dei medici, della concreta possibilità che la studentessa si salvi dal rischio di decesso, tutto l’interesse giornalistico legato a qualunque cosa riguardi la meningite, ha prodotto un carico d’allarme, per una volta funzionale a tenere sotto controllo il dilagare di una malattia che risultava ben presente nelle nostre cronache mediche anche quando nessuno ne parlava con cadenza quotidiana.