Le due principali paure che accompagnano tutto l’iter di ogni gravidanza sono essenzialmente legate al possibile arrivo della prole con un enorme anticipo sulla naturale data di scadenza (fissata nei nove mesi canonici) e alla possibilità che le tanto temute doglie giungano proprio quando ci si trova distanti anni luce dalla più vicina struttura ospedaliera.
Colpita da una particolare sfortuna, giunta anch’essa in anticipo rispetto all’imminente venerdì 17, unagestante di Ponza incinta di due gemelline si è trovata nella mattinata di ieri all’interno di una sorta diincubo medico in cui entrambi i fattori si sono concretizzati nell’avvento di doglie anticipatrici di un parto prematuro a chilometri di distanza dalla più vicina sala parto.
Dopo aver compreso la gravità della situazione, la donna al sesto mese di gravidanza ha subito chiamato i soccorsi del 118 dalla località di Ponza, facendo affidamento su unintervento prossimo al miracolo in grado di salvare la propria vita e quella della due nasciture di fronte alla doppia emergenza rappresentata appunto dalla presenza di due distinti feti e da un travaglio iniziato con tre mesi di anticipo rispetto alle previsioni mediche.
Grazie alla tempestività dell’elisoccorso dell’Ares, unelicottero ha tempestivamente raggiunto la donna e trasportato gestante e bambini all’interno della più vicina struttura ambulatoriale, dove un intervento d’urgenza, anch’esso prossimo al miracolo, è riuscito a condurre a termine l’operazione portando alla luce le due gemelline senza ulteriori complicazioni mediche per la loro mamma, allontanando così la concreta minaccia rappresentata da un tragica scelta tra la vita della partoriente e quella della sua prole.
La situazione, già drammatica di suo è stata ulteriormente complicata dalla particolare ubicazione dell’isola di Ponza e dall’inconsueto orario mattutino (la vicenda si è svolta alle 5); fattori che non hanno tuttavia impedito all’elisoccorso di traportare la donna tempestivamente all’interno del reparto di emergenza dell’ospedale San Camillo.
Non vi è dubbio alcuno che la neomamma potrà abbracciare le proprie figlie con un surplus di gioiae tirare un respiro di sollievo, come spesso avviene quando si assiste alla concretizzazione di un doppio incubo, tanto poco comune da restare quasi sempre confinato nel novero delle ataviche paure e delle casistiche legate alla mera possibilità.