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Vaccinazioni obbligatorie, verso la storica legge

Allo stato attuale delle cose, le vaccinazioni infantili si dividono secondo uno schema di priorità che porta alcune misure profilattiche ad essere obbligatorie, come ad esempio il vaccino contro la pertosse o la poliomielitie, ed altre ad essere del tutto facoltative, come la quello contro la varicella, in virtù di un livello di copertura e protezione non assoluto e di un tasso di pericolosità della patologia che si intende debellare decisamente inferiore rispetto ai suoi omologhi.

L’unico problema di questo sistema è che, come esperienza insegna, per rendere davvero obbligatoria una norma o una raccomandazione, occorre istituire una sorta di sanzione da applicare in caso di trasgressione, senza la quale tutto resta lasciato al libero arbitrio dei cittadini e ognuno fa un po’ come gli pare, come per altro accade piuttosto sovente negli ultimi tempi.

Ecco dunque che, a seguito dell’esperimento tentato su base regionale nel Lazio e in Emilia Romagna, le autorità sanitarie e gli organi competenti hanno deciso di dar luogo ad una sorta di divieto d’accesso agli asili per i bambini non vaccinati su base nazionale, con tanto di apposita legge inderogabile.

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha infatti trovato l’agognata intesa con le Regioni, votata all’unanimità., per il varo di un piano nazionale sui vaccini che prevede l’impossibilità per tutti i bambini non in regola con le doverose misure profilattiche di effettuare l’iscrizione presso gli asili nido e le scuole materne su tutto il territorio nazionale, con conseguente impossibilità di aumentare lo spettro di diffusione di patologie che sembravano debellate e che iniziano a fare timidamente capolino da quando la copertura vaccinale globale è scesa sotto al soglia di sicurezza a causa delle solite menzogne e scempiaggini amplificate dal Web e dagli untori 2.0.

A fianco dell’introduzione di nuovi vaccini a titolo gratuito, come quello contro il temutissimo meningococco di tipo c, e dell’abbattimento dei costi per i vaccini che possedevano fino ad oggi oneri economici spesso non indifferenti, il nuovo piano vaccinale si propone di debellare il male alla radice, andando ad agire sul fattore legato alla coercizione, laddove informazione e comprensione avevano miseramente fallito e rendendo la parola “obbligatorio” finalmente piena e dotata di senso, in virtù di quelle sanzioni che da sole riescono a porre fine ad una sorta di far west in cui chiunque si arroga il diritto di reputarsi virologo ed agisce di conseguenza.

 

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