Emerge il Futuro

Complotti e foto ritoccate dietro al tumore del Papa?

Navigando in internet si ha la sensazione di vivere un’esistenza particolarmente lieta, dato che a noi toccherà in sorte di morire una sola volta, mentre il mondo abbonda di personaggi famosi (Fidel Castro, Pippo Baudo, Bill Cosby) ai quali accade di dover morire a giorni alterni, con buona pace del rispetto verso i protagonisti delle bufale complottiste in questione e delle reazioni dei loro familiari di fronte a notizie palesemente false.

Viene dunque naturale da chiedersi se dietro alla notizia del tumore benigno al cervello che avrebbe colpito Papa Bergoglio proprio alla vigilia del Giubileo speciale non vi sia in realtà l’ombra lunga dei soliti complotti e dei soliti allarmismi, finalizzati ad un aumento di visibilità e alla genesi di un moderato allarme sociale.

Secondo quanto sostenuto dal Vaticano, Papa Francesco godrebbe infatti di ottima salute e la presunta visita a Roma dello specialista giapponese Fukushima, piombato nei pressi della Santa Sede per curare il Pontefice agonizzante, sarebbe frutto di un’attenta opera di fotoritocco, volta a ritrarre i due protagonisti delle dicerie intenti a disquisire animatamente sulle sorti di Bergoglio.

Tuttavia, il neurochirurgo Fukushima preferisce glissare sull’argomento senza smentire direttamente le ragioni che lo hanno effettivamente portato ad incontrare due volte il Pontefice nel corso degli scorsi mesi per motivi ancora avvolti da una nube di mistero.

Secondo l’Osservatore Romano, la campagna mediatica sarebbe stata condotta per destabilizzare e screditare la Santa Sede, al fine di generare panico tra le istituzioni ecclesiastiche, restituendo al mondo l’immagine di un Papa malato e poco cosciente e quella di una Chiesa in perenne fermento.

I sostenitori della tesi che prevede il Papa realmente malato, con Quotidiano Nazionale in testa, ritengono invece che sia la smentita operata dalla Chiesa ad essere falsa e il vigore con cui il Vaticano si sarebbe affannato a tacciare le voci in materia potrebbe fungere da ulteriore conferma dei sospetti iniziali.

Non trovandoci noi ad essere i medici personali di Papa Bergoglio, ci risulta in questo momento difficile stabilire quale delle due parti dica il vero e quale menta, in attesa che il tempo emetta il suo responso e releghi la vicenda all’ambito delle emergenze, oppure (si spera) a quello molto più mondano delle leggende internettiane condite da improbabili malattie e da persone che muoiono ogni mattina senza nemmeno rendersene conto.

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