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La prima bambina al mondo colpita dalla sindrome dell’uomo-albero

La morte delle televisione generalista e la nascita di una serie di canali tematici, resa possibile dal digitale terrestre, ha ampliato il naturale interesse del grande pubblico verso patologie piuttosto insolite o bizzarre e favorito la scoperta di tremende malattie che comportano, ad esempio, la crescita di verruche, escrescenze ed enormi tumori su tutto il corpo umano, in un tripudio di orrore clinico, misto imbarazzo, misto “per fortuna che non è capitato a me”.

Se grazie ad appositi canali televisivi, tutti ormai conoscono la tremenda sindrome dell’uomo-albero, il coefficiente di empatia e di tragica meraviglia collettivo si è recentemente ampliato per via della scoperta di una bambina affetta da quella medesima sindrome che comporta la crescita incontrollata di verruche durissime su tutto il corpo e che aveva reso l’originale “uomo-albero” alla stregua di una celebrità planetaria, ovviamente suo malgrado.

Di nome Sahana Katun, la povera bimba ha solo 10 ani e si trova già costretta a combattere con i terribili effetti della epidermodisplasia verruciforme, rarissima patologia genetica che porta il sistema immunitario a risultare completamente inerme nei confronti dell’azione esercitata da alcuni virus, come il papilloma virus, e a non riuscire a contrastare quella serie di piccole infezioni che si traducono nella genesi di verruche ed herpes, con il risultato di una moltiplicazione dei medesimi su tutto il corpo e dalla crescente difficoltà di intervenire per via chirurgica.

Attualmente incurabile e difficile da ricondurre ad un ambito terapeutico specifico, l’epidermodisplasia verruciforme è causata da una particolare variante genetica che si trasmette al nascituro secondo schemi cromosomici ancora ignoti e che risulta dunque impossibile anche da prevedere, per via della su rarità e dell’incapacità di distinguere un portatore sano della variante da un soggetto in grado di sviluppare la malattia in tutta la sua violenza.

La sindrome da uomo albero aveva colpito, fino ad ora, solo soggetti di sesso maschile in tutto il mondo, tanto da portare la ricerca di settore ad ipotizzare che le donne possedessero una sorta di immunità genetica nei confronti della epidermodisplasia verruciforme; fino a quando, appunto, la piccola bimba del Bangladesh ha iniziato a coprirsi di verruche e ad invalidare così, suo malgrado, la linea di ricerca corrente.

Quasi tutti localizzati nel sud est asiatico, i casi di epidermodisplasia verruciforme presenti al mondo rappresentano dunque un immenso enigma per la medicina mondiale, costretta a cercare soluzioni e strumenti terapeutici per una serie di patologie divenute macabramente popolari dal crescente interesse del grande pubblico per le altrui bizzarre sciagure.

 

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