Nonostante le istituzioni statali si ostinino a volere trattare i loro cittadini come bambini, tentando di spaventarli e minacciando di punirli, si ottiene spesso l’effetto opposto e può accadere che in un’Italia dove legge Sirchia, campagne informative e pacchetti-shock in arrivo spadroneggiano, il numero dei fumatori sia ben lontano dal decrescere e con esso, quello relativo a tutti coloro che decidono di abbandonare l’atavico vizio.
In occasione della Giornata mondiale senza tabacco, oggi 30 maggio, il bilancio fornito da un’indagine condotta dall’Istituto superiore di sanità dipinge un quadro sempre più a tinte fosche, mostrando come, non solo la percentuale di fumatori in Italia resti sostanzialmente invariata ai livelli pre-Sirchia, ma come il vizio inizi ad attecchire presso una fascia di popolazione compresa tra i 15 e i 17 anni per la quale le sigarette dovrebbero essere, almeno in linea teorica, rigorosamente off-limits.
Se l’ammontare complessivo dei fumatori italiani raggiunge infatti la soglia degli 11,5 milioni di unità, pari al 22% del totale, un cospicuo 14% dei giovanissimi ammette candidamente di aver già provato al prima sigaretta introno ai 15 anni di età, spostando l’attenzione delle istituzioni su quella che viene a ragion veduta definita come “fascia a rischio”, data l’intrinseca vulnerabilità e le difficoltà successive di invertire la rotta, una volta fatto l’ingresso della spirale del fumo.
Le ragioni del primo approccio alla sigaretta restano legate, come da tradizione, all’influenza esercitata dal contesto sociale nel quale pre-adolescenti e adolescenti crescono, con il 60% dei giovani fumatori che dichiara di avere voluto sperimentare i prodotti da tabacco perché influenzato dagli amici o dai compagni di scuola.
Data la sostanziale immutabilità delle cifre, occorre forse ripensare le strategie per arginare quello che si configura come l’autentico killer silenzioso della popolazione mondiale e attuare interventi basati su dialogo e divulgazione, magari mettendo nel cassetto immagini degne di un film dell’orrore e minacce, visto che, anche a 15 anni, non si può più venire considerati alla stregua di bambini incapaci di intendere e di volere.