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Dallo sperma di coccodrillo un rimedio per l’infertilità

6 maggio 2016
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Dallo sperma di coccodrillo un rimedio per l’infertilità

Se fino ad oggi i coccodrilli erano noti ad ogni latitudine per le loro proverbiali lacrime, un altro liquido organico prodotto dalla specie anfibia potrebbe presto fare la gioia di tutti coloro che si trovano a soffrire di problematiche legate ad infertilità, dato che proprio nello sperma dei coccodrillo pare riposto il segreto per una vita lunga e feconda.

Un gruppo di ricercatori australiani facenti capo all’Università di Newcastle ha infatti riscontrato un’inedita analogia tra lo sperma umano e quello di coccodrillo, andando ad evidenziare medesimi processi molecolari e problematiche legate all’infertilità del tutto simili, ponendo quindi il liquido seminale dei coccodrilli quale modello privilegiato per la ricerca di una soluzione ala problematica in ambito umano.

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Analizzando la composizione specifica del seme di coccodrillo, dopo averlo inserito in un ambiente artificiale volto a ricreare le condizioni ambientali presenti nell’utero della specie, i ricercatori hanno infatti scoperto che gli episodi di sterilità risultavano riconducibili ad una sorta di difetto della motilità, legato al funzionamento di una particolare proteina, che rendeva impossibile il concepimento ed hanno elaborato ben precisi modelli di intervento replicabili sulla specie umana con l’intento di chiarire a fondo le ragioni che conducono in direzione della sterilità maschile.

Data cioè la similitudine che lega la composizione, il numero e l’azione degli spermatozoi umani a quelli di coccodrillo, è ampiamente possibile postulare che alla base degli episodi di infertilità vi sia un meccanismo provocato dalla medesima problematica molecolare e che, esattamente come risulta possibile far fronte alla sterilità dei coccodrilli andando ad “accendere” una proteina, risulti possibile replicare il procedimento in ambito umano, rendendo il gamete in grado di muoversi nell’ambiente uterino e fecondare l’ovulo femminile.

Oltre ad offrire un inedito punto di vista sulle cause dell’infertilità, lo studio pubblicato sul Proceeding of the Royal Society B potrebbe presto produrre una cura più efficace per i problemi riproduttivi umani, superando le metodologie terapeutiche attualmente in uso e ponendo fine a tutte quelle giustificate lacrime che seguono il mancato concepimento a fronte di cure ormonali e tentativi invasivi.

 

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