A Bologna protesi su misura grazie alla stampante 3d

La possibile e paventata sostituzione della manodopera umana con quella di natura artificiale potrebbe presto essere resa possibile non tanto dall’ideazione della Rete e di un mondo iperconnesso, quanto da quelle geniali stampanti 3d che consentono la produzione seriale di ogni oggetto presente sul pianeta Terra a fronte del possesso di qualche nozione di grafica e di ingegneria.

Se la rivoluzione in atto potrebbe trovarsi ad essere piuttosto travagliata e dolorosa in ambito industriale, il comparto medico pare invece avvantaggiarsi sempre più dell’implemento tecnologico in atto, tanto che presso l’ospedale ortopedico Rizzoli di Bologna è stata recentemente inaugurata un’intera sezione dedicata a stampanti 3d e protesi artificiali ottenuti mediante l’impiego delle più evolute tecnologie produttive.

La moderna piattaforma di Bioprinting bolognese mira infatti a porsi come faro della ricerca italiana di settore, apportando un avanzamento dell’intero settore ortopedico mediante la realizzazione di avveniristiche protesi 3d ottenute mediante l’ausilio di un software, di materiali ultraleggeri e flessibili e ad un po’ di ingegno da parte dei ricercatori emiliani.

Il nuovo comparto hi-tech del Rizzoli è frutto di un lungimirante investimento operato dalla regione Emilia-Romagna e dal Ministero della Salute che ha consentito di portare nella struttura un dispositivo di ultima generazione denominato tac Dual che consente un duplice intervento in sede diagnostica e terapeutica.

La sinergia tra l’impiego di softwares sempre più raffinati e i progressi in fase di scansione cellulare porterà dunque anche in Italia a quell’aumento di tecnologia utile a sostituire la complessa manodopera ortopedica con un suo corrispettivo più agevole e rapido, mostrando il volto positivo e solare dell’ultima rivoluzione industriale in atto.