Salute e Benessere
Like

Vaccini: è scontro tra Lorenzin e Regioni

1 Dicembre 2014
880 Visualizzazioni
0 Commenti
4 minutes read
Vaccini: è scontro tra Lorenzin e Regioni

Tutti coloro che sono abituati a ragionare in termini di causa-effetto e a ricondurre gli eventi a determinati fattori scatenanti, entrano un po’ in crisi non appena mettono piede in Italia; unico paese al mondo dove accertare l’effettiva esistenza di un dato fattuale risulta problematico almeno quanto stabilirne l’origine e dove le colpe, individuali e collettive. vengono rimpallate tra un tribunale e l’altro fino al giorno in cui sopraggiunge la prescrizione.

Mentre giunge la notizia del tredicesimo decesso sospetto a seguito della somministrazione del vaccino anti-influenzale Fluad (una signora di 83 anni di Perugia con una pregressa storia di gravi patologie) e Novartis continua a negare ogni responsabilità, è iniziato il consueto balletto delle responsabilità che vede le varie istituzioni politiche rimpallarsi colpe e demeriti, come se gli uni avessero agito in piena autonomia rispetto agli altri e ognuna delle parti in causa fosse stata ligia al proprio dovere fino in fondo.

Secondo la Lorenzin, la colpa del tragico accaduto è interamente riconducibile all’operato delle singole regioni: dal momento che i test dell’Aifa hanno dato esito negativo sulla possibile tossicità dei due lotti di vaccini incriminati e che l’Aifa stessa ritiene che non vi sia ragione alcuna per ritenere che le morti siano state causate dalla somministrazione del medicinale; il Ministero della Salute ha messo sul banco degli imputati le istituzioni sanitarie delle sei regioni dove si sono verificati i decessi, accusandole di non aver seguito le normali misure cautelative fissate dal Ministero che prevedono un limite di 13 giorni per segnalare ogni caso sospetto.

Secondo il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, madama Lorenzin sarebbe invece alla ricerca di un capro espiatorio, con l’intento di coprire la diffusione di un vaccino non sufficientemente testato dall’Aifa con il consueto scaricabarile verso le regioni, luoghi sui quali, ormai viene fatta ricadere ogni atavica colpa di questo Paese, strage di Ustica e furto della mela dal Giardino dell’Eden inclusi.

In tutto questo, il Presidente dell’Aifa, Luca Pani, propende cautamente verso la tesi ministeriale, sostenendo che in caso di effettive contaminazione dei processi produttivi del vaccino di Fluad, la casistica relativa alla problematiche avrebbe dovuto essere molto maggiore, dal momento che nel nostro Paese sono state distribuite 3,5 milioni di dosi di vaccino e che, dunque, 13 decessi non costituiscono una casistica sufficiente per lasciare supporre l’esistenza del sopracitato nesso causa-effetto tra la somministrazione e le tragiche fatalità fatte riscontrare in questi giorni.

Secondo l’Aifa, è inoltre possibile che il blocco cautelativo cessi durante le prossime settimane, comportando un totale scagionamento di Novartis da ogni accusa e il ritorno in commercio dei due lotti che erano stati sospesi durante la giornata di venerdì scorso.

Pare quindi che la vicenda sia rapidamente destinata a trasformarsi nell’ennesimo mistero italiano (utile magari alla realizzazione di una trasmissione televisiva in terza serata condotta da Carlo Lucarelli) e che i parenti delle tredici vittime rimarranno senza una risposta attendibile per molti anni a venire, finendo magari in quell’immenso calderone nostrano nel quale si trovano frammenti di piazza della Loggia, pezzi di piazza Fontana, qualche angolo di stazione di Bologna e molti altri ingredienti senza una causa e senza un effetto.