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Depressione post partum: il Dna ne rivela la predisposizione

31 luglio 2015
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Depressione post partum: il Dna ne rivela la predisposizione

Quasi in virtù di un particolare scherzo del destino, l’attesa di un bambino culmina spesso con una serie di scompensi ormonali in grado di gettare le neomamme all’interno della più nera disperazione, andando così a far sfociare la dolce attesa in un avvento piuttosto amaro, inasprito da quel senso di inadeguatezza che trasforma le fasi successive al travaglio in un autentico circolo vizioso.

Un tempo relegata all’ambito di malcelato silenzio, a causa di ripercussioni sociali che imponevano la ricerca di un pudore a tutti costi, la depressione post partum colpisce circa una donna su cinquecon effetti devastanti che rischiano di tradursi, in casi estremi, in una cronicizzazione della sindrome o in una mancanza di cure adeguate verso la prole.

Un recente studio condotto dalla University of Virginia ha individuato in una predisposizione genetica individuale la possibile causa scatenate del fenomeno, mettendo in relazione bassi livelli di ossitocina presenti nel sangue con le componenti cromosomiche delle partorienti al fine di vagliarne i fattori di rischio.

In sostanza, se è ormai ampiamente riconosciuto il ruolo esercitato dall’ossitocina, ormone dalla cui presenza dipendono i livelli di felicità, nel processo che conduce alla depressione post partum, i ricercatori americani avrebberoscoperto che alcune donne sono più soggette di altre a subire i drastici cali ormonali in concomitanza del parto, per via di una sorta di predisposizione genetica che le espone ad un rischio aumentato.

Dopo aver esaminato i casi relativi a 14.541 gravidanze avvenute tra l’aprile del 1991 e il mese di ottobre del 1992, i medici della Virginia hanno infatti scoperto che i soggetti che presentavano bassi livelli associati al gene recettore dell’ossitocina erano molto più propense ad andare incontro alla depressione post partum e a tutti gli squilibri emotivi e neurologici che ne conseguivano.

Secondo la ricerca americana, risulterebbe quindi possibile vagliare in anticipo la possibile insorgenza della sindrome e valutare quali donne si trovino ad essere più esposte al rischio di depressione sulla base di quelle componenti genetiche adibite a regolare la produzione di ossitocina nell’organismo.

Lo studio pubblicato su Frontiers in Genetics apre quindi le porte ad una diagnosi condotta prima che il travaglio venga portato a termine e ad una serie di interventi medici volti a rendere l’evento legato alla nascita molto più dolce, almeno quanto l’attesa che lo precede.

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