Per quanto il genere umano condivida un patrimonio genetico pressoché identico ad ogni latitudine, per sopperire a determinate componenti ambientali, l’evoluzione ha modellato alcuni caratteri secondari a proprio uso e consumo, facendo in modo ad esempio, che le popolazioni maggiormente esposte ai raggi del sole sviluppassero un incarnato più scuro e resistente e che quelle residenti, invece, dove di sole ce n’è gran poco possedessero un coefficiente molto più elevato di tolleranza al lattosio, di modo da poter reperire vitamina D anche senza i preziosi raggi solari.
Nessuno aveva mai considerato, almeno fino ad ora, che anche la forma e la struttura del nostro naso potessero dipendere dall’ambiente circostante e rendere conto di una lunga storia evolutiva che ha portato cartilagine e narici ad avere dimensioni e profili differenti per venire meglio incontro alle specifiche differenze ambientali.
Secondo una ricerca condotta dalla Pennsylvania State University, pare infatti che la struttura del naso su base etnica e geografica sia stata modellata nel corso dei millenni per adattarsi al meglio al coefficiente di umidità presente nell’ambiente di riferimento e che il possesso di un naso piuttosto ampio, adunco, minuto o ricurvo non sia che il retaggio di un lascito genetico da parte dei nostri antenati più remoti.
Andando ad operare una ricostruzione in 3d dei vari modelli di naso presenti sul volto delle popolazioni terrestri ed incrociando di suddetti modelli con una serie di dati relativi a fattori squisitamente ambientali, i ricercatori americani hanno concluso che la struttura specifica del naso non poteva essere frutto del caso, ma di un processo evolutivo volto a favorire l’assorbimento o il respingimento di determinate componenti aeree, legate in particolar modo all’umidità.
Pubblicato su Plos Genetics, lo studio pare dunque testimoniare ancora una volta come, oltre il possesso di un patrimonio genetico univoco ed universale, il genere umano risulti alla stregua di un complesso processo di selezione in cui le differenze estetiche e funzionali sono il linea con la possibilità di sopravvivere all’interno di un ecosistema piuttosto caldo, oppure del tutto privo di sole.
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