Una volta appurato che la sedentarietà non rappresenta solo la proverbiale madre di tutti i vizi, ma che la mancanza di attività fisica porta in dote una serie di complicazioni sanitarie connesse con l’aumento di massa grassa e con l’accorciamento dei telomeri cellulari, la difficoltà di passare all’azione è spesso procrastinata dalla paura di dover effettuare sforzi titanici per prevenire quella lunghissima serie di malattie che trova terreno fertile nel divano e nelle comode poltrone di casa.
Mentre si discute ormai da anni su quali siano le misure più idonee a contrastare sedentarietà e pigrizia diffusa, un colossale studio condotto dall’Università di Cambridge in collaborazione con la Scuola Norvegese di Scienze dello Sport pare trovare un’accettabile soluzione all’arcano, mostrando come un’ora di attività fisica moderata al giorno risulti sufficiente ad arginare le problematiche connesse con sedute (letteralmente) di sedentarietà dalla durata di otto ore.
Prendendo in esame un vastissimo campione statistico, pari a circa 8 milioni di soggetti, i ricercatori hanno infatti passato al vaglio i rischi connessi con un particolare mix di attività fisica e sedentarietà che prevedeva, appunto, un’ora di moto a fronte di otto ore di inattività e scoperto come la singola ora dedicata all’attività fisica riuscisse a cancellare i pericoli derivanti dal resto della giornata trascorso sul divano oppure davanti al computer a lavorare.
In sostanza, secondo al ricerca pubblicata su The Lancet, la capacità di mettersi in moto al termine di un lungo periodo quotidiano trascorso in posizione seduta riuscirebbe a riattivare quelle componenti organiche e metaboliche utili ad impedire che il periodo trascorso in posizione seduta comporti un aumento di probabilità relativo alla comparsa di patologie cardiovascolari, invecchiamento precoce, diabete, cancro e e aumento ponderale, stimando nella semplice misura di sessanta minuti una sorta di toccasana utile all’intero benessere organico.
Oltre a confermare decenni di ricerche in merito ai rischi connessi con l’ozio, lo studio si pone dunque come solenne incentivo per tutti coloro che desiderano scongiurare i rischi dell’inattività ma che temono di dovere effettuare sforzi abnormi ed imprese titaniche per potere cancellare i danni prodotti da anni trascorsi sulla sedia o sul divano.
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