fbpx
Salute e Benessere
Like

Ebola, positivi i primi test al vaccino italiano

27 Novembre 2014
1432 Visualizzazioni
0 Commenti
3 minutes read
Ebola, positivi i primi test al vaccino italiano

Il filone giornalistico relativo alla diffusione del virus Ebola ha riportato alla memoria dei più anziani gli ormai desueti “bollettini di guerra” attraverso i quali si descriveva minuziosamente ogni attività condotta dalle truppe in prossimità del fronte, senza distinguere fino in fondo gli eventi trascurabili dalle notizie di vitale importanza.

Nell’oceano di dichiarazioni ministeriali, intenti governativi e fondi per la sicurezza aeroportuale (tutti più teorici che reali), colpisce l’attenzione delle cronache odierne la notizia che il vaccino ideato da alcuni medici italiani poco tempo fa (vedi articolo) ha prodotto una risposta positiva ai primi test effettuati su esseri umani.

Secondo i dati pubblicati dall’autorevole quotidiano americano New England Journal of Medicine, il vaccino anti-ebola che promette di immunizzare l’organismo umano per un periodo di tempo pari a dieci mesi (più che funzionale per dare ossigeno alla ricerca di una soluzione definitiva) non ha prodotto effetti collaterali di rilevo durante gli esperimenti di sicurezza e si è dimostrato essere una componente ben tollerata dall’organismo ed efficace nel neutralizzare la minaccia rappresentata dal virus.

Il test è stato condotto su 20 soggetti sani ed ha fatto riscontrare risultati molto simili a quelli riportati durante l’esperimento sui primati, durante la fase di creazione della misura profilattica: esattamente come era accaduto per le scimmie, anche i volontari umani hanno mostrato incompatibilità tra l’inoculazione dell’adenovirus derivato dagli scimpanzé e la possibilità di contrarre il virus ebola appartenente al ceppo Zaire durante il periodo in cui il virus si manteneva attivo all’interno dell’organismo.

Il vaccino, il cui brevetto è stato ceduto a Gsk, si trova ancora in fase di sviluppo e prima che potrà essere garantita un’ampia diffusione su scala planetaria occorrerà che l’azienda produttrice conduca un’ulteriore serie di test atti ad escluderne la possibile tossicità a lungo termine sugli esserei umani: tuttavia, i risultati del primo test appaiono incoraggianti e smentiscono in parte la diffidenza di chi riteneva l’embrionale vaccino utile a contrastare l’Ebola solo per le scimmie, dal cui sistema immunitario il farmaco trae origine.

Nonostante la situazione relativa alla diffusione del virus Ebola venga giudicata stabile dalle autorità sanitarie e nonostante che il repentino calo delle temperature possa rappresentare un deterrente per la sopravvivenza dell’agente patogeno; solo tramite la creazione di un vaccino effettivamente efficace su tutti i soggetti si potrà giungere in tempi (relativamente) brevi al debellamento della minaccia e al superamento di misure dal chiaro intento contenitivo.

L’urgenza imporrebbe ai tecnici di GlaxoSmithKline di iniziare quanto prima le fasi conclusive del test per potere poi intervenire con una campagna di vaccinazione di massa condotta all’epicentro dell’epidemia, attraverso la quale porre fine alla tragica storia del virus Ebola e all’infinito bollettino di guerra che la triste epidemia comporta con cadenza quotidiana.