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Salute e Benessere
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Gravidanza, in arrivo le ecografie con ologrammi 3D

26 Novembre 2014
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Gravidanza, in arrivo le ecografie con ologrammi 3D

Uno dei misteri che adombrano il corso delle nostre esistenze riguarda il fatto che ogni volta in cui assistiamo ad un’ecografia in televisione (magari opportunamente inserita in un telefilm americano), l’immagine del feto appare talmente definita e nitida da poterla quasi scambiare per una persona reale, mentre quando siamo noi a recarci nello studio della nostra ginecologa, fatichiamo a distinguere le basilari sembianze del nostro attesissimo neonato da quelle di una zucca di Halloween o di una ruota panoramica.

Tutti coloro che nutrono scarse simpatie per le vigenti tecniche ecografiche, potranno in futuro cimentarsi con un’impressionante aumento tecnologico negli studi medici che consentirà entro breve la realizzazione di ologrammi 3D attraverso i quali studiare minuziosamente le fattezze del neonato in arrivo.

Il progetto, basato su un’idea della Philips e realizzato in collaborazione con l’azienda israeliana Real View, potrebbe consentire di attuare un’autentica rivoluzione in campo diagnostico, andando a fornireimmagini enormemente più dettagliate dei feti (non più vincolate alla particolare posizione assunta dal nascituro nel preciso momento) ma anche degli organi interni della madre, facilitando la ricerca di eventuali anomalie o problematiche gestazionali.

Al momento, la nascente tecnologia è stata testata su otto gestanti all’interno dello Schneider Children’s Medical Center di Petach Tikva, in Israele, facendo riscontrare la meraviglia delle neo-mamme e la piena soddisfazione dei medici che son riusciti a giungere a diagnosi semplificate, senza dover incrociare gli ambigui risultati provenienti dalle tradizionali ecografie ostetriche.

Secondi il responsabile di Real View, Adam Kauffman, la tecnologia 3D è destinata a rappresentare entro l’arco dei prossimi anni lo standard qualitativo in ambito diagnostico e andrà sostituendosi gradualmente alle ecografie bidimensionali e alle indagini invasive compiute sul liquido amniotico, potendo garantire un maggior livello di affidabilità e di precisione.

Al momento non si conoscono ancora né tempistiche né costi di una possibile operazione su larga scala volta all’introduzione della tecnologia nei principali centri prenatali disseminati per il mondo; non resta dunque che attendere con impazienza l’arrivo degli ologrammi che consentiranno un’anteprima cinematografica del bambino che verrà, cercando di accontentarci, nel frattempo, di quelle strane immagini in bianco e nero a metà strada tra una zucca di Halloween e una ruota panoramica.