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Salute e Benessere
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Gravidanza, l’acido folico previene il rischio di bambini sottopeso

27 Novembre 2014
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Gravidanza, l’acido folico previene il rischio di bambini sottopeso

Il momento del concepimento non comporta generalmente solo il potenziale inizio di una nuova vita, ma anche l’ingresso della neo-gestante in un universo medico segnato da termini completamente ignoti fino al giorno precedente e da principi nutrivi divenuti tutt’a un tratto di vitale importanza per la salute della mamma e del nascituro.

L’acido folico, in particolare, rappresenta nella corrente di pensiero dominante in ambito ostetrico, un fattore fondamentale per prevenire eventuali malformazioni del feto e per scongiurare il rischio di anomalie cromosomiche nel bambino, per cui ne viene vivamente consigliata l’assunzione durante tutto il periodo della gravidanza sotto forma di minuscole pastigliette da assumere più volte al giorno.

Da quanto si apprende sulla base degli esiti di uno studio condotto dal prestigioso Sandwell and West Birmingham Hospital, oltre che funzionale ad evitare malformazioni di varia natura, pare che l’acido folico possa rappresentare anche un valido supporto per prevenire la condizione neonatale legata al sottopeso, a causa della quale migliaia di bambini ogni vengono sottoposti a strettissimi accertamenti post-parto per via di una sintomatologia non strettamente patologica, ma comunque potenzialmente letale.

La ricerca condotta dalla dottoressa Victoria Hodegss ha preso in esame un gruppo di 108 mila donne britanniche, tutte divenute madri in una fascia d’età inferiore a i 30 anni, incrociando i dati relativi al peso dei loro bambini con il quantitativo di acido folico assunto durante la gravidanza, al fine di istituire una correlazione tra i due parametri a parità di condizioni oggettive tra le gestanti (tutte non fumatrici e normo-peso al momento del concepimento).

La particolare valutazione comparata ha evidenziato una percentuale di neonati sottopeso tendeva ad essere inferiore tra le donne che avevano assunto regolarmente acido folico in gravidanza (13,6%) rispetto a coloro che avevano invece optato per altri integratori alimentari (16,3%), secondo uno schema che comportava una decrescita del rischio ancora maggiore (fino al 9,9%) presso coloro che avevano iniziato ad assumere acido folico prima del momento del concepimento e in previsione di una possibile gravidanza.

Sebbene lo studio pubblicato su An International Journal of Obstetrics and Gynaecology sia stato condotto semplicemente sulla base di evidenze statistiche, il campione preso in analisi dai ricercatori appare così ampio ed eterogeneo da lasciare ipotizzare l’effettiva esistenza di un nesso tra l’assunzione di acido folico e il fenomeno legato alle nascite di bambini sottopeso, ponendosi così come un’ulteriore incentivo verso la scelta dell’integratore alimentare esaminato, persino in caso in cui il termine “acido folico” vi fosse del tutto oscuro fino al giorno prima di decidere di dare inizio ad una nuova vita.