Mentre la perdita di capelli, in ambito maschile, è dovuta a fattori genetici e ad un eccesso di testosterone presente nell’organismo, l’incanutimento, soprattutto se prematuro, può porsi come la spia di altre problematiche a livello organico, dal momento che ogni bulbo pilifero è programmato per produrre melanina e non perossido d’azoto, almeno fino ai 35 anni, età in cui il processo diventa fisiologico e prosegue incontrastato fino alle soglie della vecchiaia.
Se fino ad oggi la canizie maschile precoce è stata associata a fenomeni da stress ossidativo non gravi o comunque tali da porsi come l’epifenomeno di condizioni cliniche rilevanti, una recente ricerca pare sconvolgere l’intero scenario, ipotizzando che dietro alla precoce e costante comparsa di capelli bianchi si celi la spia di problematiche cardiache in grado di minare la salute del soggetto affetto.
Uno studio condotto dai ricercatori dell’università del Cairo ha infatti mostrato la presenza di una correlazione sospetta tra la comparsa precoce di capelli grigi e la successiva insorgenza di aterosclerosi, patologia cronica che trova proprio nell’eccessivo stress ossidativo a livello proteico il suo terreno di insorgenza e che conduce in direzione del deterioramento delle facoltà cardiache e all’aumentato rischio di ictus o infarto.
Andando a suddividere la canizie maschile in cinque differenti gradi relativi all’età dei partecipanti al test e al numero di capelli bianchi effettivamente presenti, gli studiosi egiziani hanno successivamente provveduto a raffrontare i suddetti livelli con l’eventualità legata ad aterosclerosi e altre problematiche cardiache, scoprendo una sorta di schema esponenziale che portava i soggetti maggiormente ingrigiti a riscontrare un numero crescente di disfunzioni cardiovascolari, potenzialmente fatali.
Pur trovandosi basata su mere evidenze statistiche e non rappresentando certo una norma assoluta o lo standard sul quale basare le diagnosi relative a problematiche cardiache, la ricerca discussa nel corso del convengo EuroPrevent di Malaga offre comunque interessanti spunti di ricerca a quell’arcano che prevede il bulbo pilifero alle prese con carenze strutturali di melanina prima che l’età renda fisiologico e dunque normale il processo di incanutimento.
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