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Salute e Benessere
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I parenti di un bambino di due anni devastano l’ospedale in cui si trova ricoverato

29 Giugno 2016
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I parenti di un bambino di due anni devastano l’ospedale in cui si trova ricoverato

Tutte le norme di buona educazione che apprendiamo durante l’infanzia si trovano spesso sottoposte a dura prova e rapido oblio ogniqualvolta ci tocca in sorte di entrare in un ospedale o in un pronto soccorso e di venire letteralmente annebbiati dall’apprensione relativa alle condizioni di salute cdi un nostro parente, soprattutto in caso il paziente si trovi ad essere un bambino di due anni e la percezione delle cure adottate dal personale sanitario non si trovino in linea con le nostre aspettative.

Se imprecare, sbattere porte, chiedere chiarimenti rientrano per tanto nello scenario che contraddistingue i ricoveri infantili, una famiglia di Taranto è riuscita ad infrangere ogni limite presente sul Galateo e a devastare letteralmente la struttura ospedaliera in cui si trovava un bimbo di due anni, vittima di una caduta dalle scale e comunque fuori pericolo.

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L’assurdo episodio si è svolto presso l’ospedale Moscati di Taranto, dove medici e infermieri hanno dovuto assistere increduli ad una serie di azioni vandaliche, degne di un black bloc, messe in atto dai parenti del bambino che, con l’intento di esprimere il loro disappunto di fronte a molto presunti ritardi nei soccorsi, si sono accaniti contro porte e finestre della struttura, non risparmiando nemmeno le apparecchiature mediche necessarie al coretto funzionamento del reparto di radiologia.

La vicenda aveva preso il via quando il piccolo era accidentalmente precipitato dalle scale, mettendo in atto una caduta di oltre 4 metri che aveva portato genitori e parenti a temere per la sua sopravvivenza e a chiamare rapidamente il 118 in attesa che dell’arrivo dei primi soccorsi.

Nonostante il personale sanitario sia riuscito nell’intento di porre il bimbo fuori pericolo e di effettuare un ricovero in linea con le tempistiche medie, i genitori hanno lamentato incuria e ritardi nella prassi e, anziché scrivere una bella letterina di reclamo alla direzione dell’ospedale, hanno avuto la geniale trovata di iniziare a distruggere tutto quanto finisse nel loro campo visivo, finendo ovviamente denunciati per atti vandalici e devastazione.

Con la speranza che il piccolo si riprenda e che i suoi parenti paghino per i danni arrecati ad una struttura pubblica, prima che debba rimetterci l’intera collettività, l’auspicio è quello che qualcuno si prenda la briga di insegnare le buone maniere e la buona educazione al bimbo, una volta dimesso, prima che metta in scena uno scempio analogo tra qualche anno.

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