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Salute e Benessere
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Musica alta, udito dei giovani a rischio

4 Marzo 2015
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Musica alta, udito dei giovani a rischio

La gioventù porta con sé una sostanziale pretesa di invulnerabilità che ci porta, nel corso dei nostri anni migliori, a sprecare risorse e potenzialità fisiche sulla base dell’erronea convinzione che ogni ben di Dio fornitoci in dotazione alla nascita sia destinato ad essere eterno e pressoché illimitato, come se dentro di noi albergasse una fonte inesauribile di forza e potenza.

Oltre a fegato, polmoni e apparato cardiovascolare, ad andare in fumo nel corso degli eccessi giovanili vi è spesso anche quell’udito considerato dai giovani come una facoltà poco indistruttibile e messo a dura prova dal martellamento costante dei timpani prodotto da concerti, curve di uno stadio, esplosione di petardi e soprattutto da quei sistemi di cuffiette e auricolari recentemente entrati nel mirino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per via della loro pericolosità intrinseca.

In occasione dell‘International Ear Care Day (oggi, 4 Marzo), la stessa Oms ha dunque deciso di farsi portavoce di un messaggio volto alla tutela dell’udito dei più giovani e di lanciare un allarme relativo ai pericoli derivanti da un livello sonoro eccessivo in grado di deteriorare progressivamente le nostre facoltà fino a condurci i direzione di quella lunga strada che inizia con un lettore Mp3 e si conclude con una protesi acustica.

Secondo l’Oms il pericolo legato alla perdita di udito riguarderebbe circa 1,1 miliardi di soggetti di età compresa tra i 12 e i 35 anni, le cui abitudini sonore vengono giudicate dagli esperti alla stregua di un elevato fattore di rischio, in grado di trasformarsi in un’autentica piaga sanitaria con il trascorrere degli anni.

Per tutelare timpani e trombe di Eustachio sarebbe sufficiente, secondo i delegati dell’Oms, adottare qualche piccolo accorgimento relativo al livello del volume mantenuto durante l’ascolto e alla frequenza temporale con cui ci relazioniamo al mondo dei lettori mp3; la quale dovrebbe non superare mai le due ore consecutive di utilizzo, per concedere alle orecchie il necessario intervallo in grado di alleviare l’effetto provocato dalle sollecitazioni delle onde sonore.

Quando ci si trova in un luogo chiuso, come un concerto o una discoteca, sarebbe opportuno inoltreadottare la tattica dell”In & Out”, consistente in una breve sequenza di intervalli tra l’esposizione diretta al suono e in un frequente (anche se breve) abbandono della sala in cui intendiamo trascorrere la serata.

Con la speranza che i giovani non si rivelino sordi di fronte ai suggerimenti dell’Oms e che adottino i brevi accorgimenti proposti, ci auguriamo una presa di conoscenza di fronte al possibile esaurimento di tutte quelle magnifiche facoltà che accompagnano la nostra nascita e una sostanziale tutela atta ad impedirne un deterioramento finale,  di fronte al quale fingersi sordi potrebbe non costituire più un’opzione volontaria.

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