Salute e Benessere
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Perché le diete falliscono?

15 giugno 2017
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Perché le diete falliscono?

Se il corpo umano basa la possibilità di sviluppare massa grassa o massa muscolare sulla base dello specifico dispendio energetico e risulta quindi riconducibile ad una serie di leggi biologiche basate sull’ingestione di calorie e sulla loro riconversione, l’organismo tende comunque ad abituarsi ad una sorta di status quo calorico e può tranquillamente accadere che, a seguito di una dieta, si sviluppi il proverbiale effetto-elastico e il grasso in eccesso troni a fare la sua comparsa molto più rapidamente di quando se ne era andato.

In un’Italia che si riscopre sempre più sovrappeso e che si vota in direzione di benemerite assurdità pur di perdere peso, cimentandosi con regimi alimentari folli o completamente sbilanciati, sta infuriando il dibattito sul perché la maggior parte delle diete si trovi destinata a fallire e sul perché i risultati conseguiti non possiedano un effetto duraturo nel tempo.

dieta

Oltre al sopracitato effetto-elastico, la maggior parte dei nutrizionisti pare concordare sul fatto che si tenda generalmente a dare troppa importanza al valore numerico riportato sulla bilancia, a discapito della qualità della massa che compone il peso finale, secondo uno schema che tende a non curarsi troppo del fatto che i cali ponderali avvertiti potrebbero derivare dalla momentanea sottrazione di liquidi o dall’erosione della massa muscolare.

Affinché una dieta funzioni occorre quindi, in primo luogo, cercare di abituare l’organismo al nuovo regime alimentare per un periodo piuttosto lungo, effettuando una riconversione graduale, senza cadere vittime di quella volontà di ottenere tutto subito che spesso coincide con l’arrivo dell’estate e con la fatidica prova costume.

In secondo luogo, sarebbe buona norma assicurarsi che al calo di peso corrisponda un maggior livello di tonicità dell’intero organismo e che, quindi, una sana attività fisica si accompagni al nuovo regime alimentare, di modo da tonificare la muscolatura (compresa quella intestinale, dalla quale tutto dipende), fino al punto in cui la massa grassa non risulta semplicemente eliminata, ma sostituta in modo duraturo da muscoli e affini.

A livello alimentare, si dovrebbe inoltre cercare di non cedere alle sirene provenienti da stupidate alla moda e paleo-assurdità, andando ad adeguare il più possibile i nostri pasti a quei dettami della Dieta Mediterranea che consentono non solo l’iniziale perdita di massa grassa, ma il giusto mix di carboidrati, zuccheri e proteine all’organismo e che consentono così di non cadere vittima di squilibri tanto pericolosi da alterare per sempre la conformazione metabolica di quel corpo umano che esula ampiamente da una mera equazione o sottrazione biologica, in virtù di processi di apprendimento molto più complessi.

 

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