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Salute e Benessere
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Primavera, attenzione ai mal di testa di bambini e adolescenti

23 Marzo 2015
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Primavera, attenzione ai mal di testa di bambini e adolescenti

A causa di un’ansia piuttosto diffusa e di una comune volontà di superare l’inverno e suoi inconvenienti climatici, l’inizio della Primavera risulta essere uno degli eventi più attesi dell’intero calendario astronomico globale e non esiste persona al mondo che non scruti il cielo in cerca di un raggio di sole o del volo di quelle rondini percepite come anticipatrici del risveglio dal lungo letargo.

Stando a quanto rivelano i pediatri nostrani, tuttavia, più che in direzione della volta celeste, sarebbe utile rivolgere lo sguardo in direzione di bambini e adolescenti, trasformati da una lunga serie di inconvenienti medici nei termometri viventi atti a rilevare l’effettivo arrivo della primavera.

La fine dell’Inverno coinciderebbe infatti con un’autenticaesplosione di emicranie infantili e adolescenziali, la cuiincidenza media viene stimata nella misura di 10 casi ogni 100 soggetti presenti nel nostro Paese e la cuisoluzione risulta spesso difficoltosa a causa delle dimensioni della piaga sanitaria e della difficoltà di intervenire sul quadro sintomatologico cercando di prescindere da pesanti terapie farmacologiche.

Uno studio condotto dall’Ospedale Paediatrico Bambin Gesù di Roma ha rivelato che il cambio di stagione e il conseguente allungamento delle giornate si traduce sempre più spesso nella genesi di fenomeni legati ai mal di testa nei più giovani, in grado di sfiorare punte statistiche pari al 40% nei bambini e dell’80% negli adolescenti, sebbene la maggior parte della casistica esaminata presenti una natura transitoria legata al cambio di stagione o all’introduzione dell’ora legale.

La maggiore difficoltà che si trova a fronteggiare la medicina moderna di fronte all’esplosione di cefalee infantili consiste nel saper distinguere i casi in cui il mal di testa è espressione di un’ipersensibilità neurologica da quelli in cui la sintomatologia nasconde invece problematiche e affezioni a carico delle vie respiratorie.

Se buona parte delle cefalee primaverili è infatti ascrivibile a sbalzi di umore e pressione legati ad una maggior sensibilità individuale, accade sovente che i mal di testa in età pediatrica si associno a difficoltà di tipo respiratorio che vanno ad influire sul corretto funzionamento della microcircolazione a livello locale, traducendosi in un fastidio persistente potenzialmente cronico.

Mentre nel primo caso, la terapia può essere incentrata sul riposo e sull’adattamento dell’organismo alla nuova luminosità, quando entrano in gioco le vie respiratorie, sarebbe buona noroma spesso dedicarsi a terapie di tipo termale (o comunque incentrate su un approccio di tipo naturale), per sopprimere all’origine le cause del malore e per ristabilire il corretto funzionamento di bronchi, polmoni e laringi senza dover ricorrere agli odiati ed odiosi farmaci tipo cortisonico.

Il consiglio è quindi quello di non sottovalutare i segnali di disagio trasmessi dai nostri figli e di intervenire tempestivamente sulla radice del malore. prima che una serie di problematiche fisiche si trovi a rovinare i piaceri connessi con quella splendida stagione il cui arrivo è simbolizzato, purtroppo, molto meglio da una cefalea persistente che non da un volo di rondini nel cielo.

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