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Salute e Benessere
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Rapporto Osservasalute: aumenta la longevità, ma permangono i rischi medici

31 Marzo 2015
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Rapporto Osservasalute: aumenta la longevità, ma permangono i rischi medici

Raggiungere la fatidica soglia dei cent’anni di fa era considerato, fino a poco tempo fa, un evento talmente raro da costituire il limite stesso delle nostre speranze e aspettative, fino al punto di condire candeline, torte e regali con la celebre espressione “cento di questi giorni” ad ogni ricorrenza possibile ed immaginabile.

Stando a quanto sostengono i dati relativi al censimento sanitario annuale Osservasalute 2014, condotto per conto dell’Osservatorio nazionale della Salute, pare che a furia di auguri ed auspici gliItaliani stiano lentamente raggiungendo il fatidico traguardo e che la durata della vita media continui a crescere di pari passo con il miglioramento delle condizioni sanitarie e alimentari nella nostra Penisola, fino a raggiungere un’aspettativa media stimata in 79,6 anni per gli uomini e in 84,4 anni per le donne.

In barba alla crisi e al fiorire di malattie neurologiche potenzialmente letali o debilitanti, il ritratto offerto dall’Osservatorio parla infatti di un popolo sempre più avviato verso un miglioramento complessivo delle proprie condizioni di salute e sempre più anziano, con 4 milioni di cittadini (circa il 7,6% della popolazione) che si trova ormai nella fascia d’età compresa tra i 75 e gli 84 anni.

A fianco di un quadro d’insieme più che positivo e benaugurante per le nostre aspettative individuali e collettive,gli esperti hanno tuttavia lanciato un monito relativo all’adozione di comportamenti sanitari ed alimentari deleteri che potrebbero alla lunga invertire il trend positivo, con effetti tangibili già nel giro di una generazione.

Se gli italiani paiono godere di ottima salute, sono in aumento, per converso, numerosi fattori di rischio in grado di scalfire la nostra ferrea condizione, primo tra tutti la tendenza alla sedentarietà diffusa, destinata a riverberarsi in un aumento di massa grassa generalizzato e in una nuova emergenza sanitaria.

Oltre ad inattività e cattive abitudini alimentari, un possibile elemento destabilizzante potrebbe inoltre giungere dal fumo di sigaretta, il cui consumo non pare abbassarsi secondo le previsioni elaborate sulla scia di leggi e divieti e dal ricorso a farmaci di tipo ansiolitico e anti-depressivo, diventati ormai lo strumento prediletto dagli italiani per fronteggiare le insidie psicologiche che si annidano in un’epoca storica contraddistinta da angosce e instabilità.

In sostanza, a preoccupare gli autori del rapporto sono tutti quei fattori legati a patologie prevedibili, che potrebbero cioè tranquillamente venire evitate mediante la riconversione a stili di vita più sani e che potrebbero minare alle basi la nostra rinnovata salute con un’incidenza nettamente maggiore rispetto alle malattie di tipo cronico legate all’avanzamento dell’età.

Osservasalute 2014, che è stato elaborato grazie al lavoro di 165 esperti appartenenti a diversi settori, si pone dunque come un monito (seppur incoraggiante) per le nostre condizioni di salute, mostrandoci come determinati comportamenti potrebbero incidere sulla nostra aspettativa di vita media e ricacciare l’antica espressione “cento di questi giorni” nell’angolino dei meri auguri e delle vane speranze.

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