Per quanto i rapporti tra Cupertino e Pechino restino sempre tesi e il governo cinese provi una simpatia per Apple paragonabile a quella che può provare un disinfestatore per delle blatte assassine, la Cina rappresenta ormai la frontiera definitiva dei nuovi mercati hi-tech e il vero banco di prova delle future ambizioni di Tim Cook e associati.
Per la prima volta dalla sua comparsa sui mercati, Apple ha infatti deciso di includere la Cina nel novero dei 12 paesi dai quali fare partire il lancio di iPhone 6s, andando a “snobbare†numerosi paesi europei (Italia inclusa) e mettendo a segno il migliore esordio in assoluto, coronato da oltre 13 milioni di dispositivi venduti in un solo weekend.
Se il lancio di iPhone 6 aveva infatti visto il termometro di Apple attestarsi alle 10 milioni di unità , l’idea di Tim Cook di ampliare il bacino di paesi-campione della nuova iniziativa di mercato ha portato allo storico incremento, ancor più significativo se si considera che il nuovo iPhone rientra più nella categoria “aggiornamenti†che non in quella dei prodotti nuovi tout-court.
Ad influire sul boom di vendite realizzato nei primi 12 paesi (con iPhone 6 erano solo dieci) è stata, oltre alla febbre cinese, la presenza del nuovo processore A9 che consente un netto implemento di funzionalità rispetto al precedente capitolo della saga e che pone il dispositivo alla stregua di un laboratorio portatile per le future ambizioni del settimo iPhone.
A fronte di un’estetica del tutto simile ad iPhone 6, la variante “s†è infatti riuscita ad incorporare un nuovo processore, dalle dimensioni diminuite rispetto al suo omologo presente su Samsung, in grado di sfruttare al meglio le funzioni presenti ul telefono e di ottimizzare quel tanto decantato sistema di Force Touch che rappresenta la principale attrattiva per tutti i “non addetti ai lavoriâ€.
Complimentandoci quindi con l’ennesima scommessa vinta da Apple, non resta che attenderel’avvento di iPhone 6s in Italia, previsto per il prossimo nove ottobre e constatare l’effettiva penetrazione dell’azienda Cupertino in quel mercato cinese dove le autorità locali non sono riuscite ad ostacolare la diffusione di iPhone nemmeno mediante il ricorso a diserbanti e pesticidi.
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