Se l’embrionale fase di avvio della tecnologia mobile è stata a lungo contraddistinta da rivoluzioni radicali e ripensamenti totali, la saturazione dei mercati ha condotto i maggiori produttori di settore ad orientarsi verso un progresso più graduale e segnato dalla presenza di tappe intermedie che dividono l’uscita di un dispositivo dal suo successore.
In casa Apple, dove hanno deciso di separare i numeri che definiscono i loro iPhone da lunghissime produzioni di dispositivi intermedi, l’imminente avvento di iPhone 6s pare tuttavia orientarsi in un cambio radicale a livello di hardware che, se non prefigura esattamente l’avvento del settimo capitolo della saga dei Melafonini, ne lascia quantomeno intravedere le potenzialità .
Il nuovo iPhone 6s manterrà infatti un’estetica quasi identica a quella del suo predecessore, ma fungerà daofficina mobile per i futuri progetti di Apple, apportandomodifiche strutturali all’architettura del dispositivo, in grado di coinvolgere tanto il versante legato a processore e ram, quanto il sistema touch screen.
Presentati in pompa magna insieme ad iPad Pro, iPad Mini 4 e Apple Tv, i nuovi iPhone 6s e 6s Plus presenteranno infatti lievissime variazioni di dimensione rispetto ai loro predecessori, ma potranno beneficiare di un nuovissimo processore di tipo Apple A9 a 64 bit, di un’estensione della Ram fino a 2 Gb e soprattutto di quelsistema 3D Touch, variane di Force Touch, attraverso il quel giungere ad una nuova esperienza di navigazione interna ad Ios e sfogliare fotografie e documenti mediante un nuovo approccio alle pressione delle dita.
Per quanto riguarda il comparto fotografico, iPhone 6s e 6s plus montano un’avveniristica fotocamera al posteriore da 12 megapixels e una all’anteriore da 5, con funzionalità aumentate e comprensive di possibilità di girare video UltraHd in 4K e di regolare l’uso del flash con maggiore accuratezza.
A differenza delle tappe intermedie precedenti che aggiungevano gran poco alle reali prestazioni di iPhone, pare quindi che le varianti 6s e 6s plus tendano a configurarsi più alla stregua di una rivoluzione radicale che non di quel lento progresso che ha consentito per anni alla e aziende produttrici di vivere di rendita sulla fama dei propri marchi e sulle fortune dei dispositivi messi in commercio il giorno prima o poco più.
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