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Attenzione a Cryptlocker, virus che si annida nelle mail

12 febbraio 2016
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Attenzione a Cryptlocker, virus che si annida nelle mail

Dato il crescente livello di preparazione di hackers e pirati informatici, le comuni operazioni di phishing e infezioni sono state ormai state superate da sistemi molto più subdoli e complessi, come il codice CryptlLocker, che riesce a prendere in ostaggio di dati sensibili degli utenti, a criptarli e a chiedere un riscatto affinché tutto torni com’era.

A seguito di un numero di infezioni informatiche sempre crescente, la Polizia Postale ha voluto lanciare l’allarme relativo alla nuova tecnica di uso, invitando tutti gli utenti del web, come di consuetudine, a non aprire le mail sospette, onde evitare l’intrusione del malware all’interno del pc o del dispositivo mobile dal quale viene condotta l’operazione.

crypptlockerplliziapostale

Ideato nel 2013 e recentemente tornato in auge presso gli hackers, il virus CryptLocker riesce a colpire un ampio bacino di utenza andando ad assumere le fattezze di un allegato da scaricare all’interno di una comune conversazione condotta tramite e-mail e deve la sua pericolosità proprio al fatto di riuscire ad apparire inoffensivo a primo acchito, data la totale assenza di links corrotti da seguire o altri campanelli d’allarme che facciano sospettare l’avvenuto contagio.

Una volta scaricato il pernicioso allegato, ci si accorge rapidamente di come il normale funzionamento del computer risulti compromesso e di come le cause non siano da attribuire ad un problema di storgae o di hardware, fino al punto in cui i dati tenuti in ostaggio dal virus si ripresentano sotto forma di riscatto da pagare (generalmente in bitcoin) affinché l’attacco cessi e i nostri contenuti non vadano irrimediabilmente perduti o comunque mantenuti in modalità inservibile.

Invitando chiunque sia caduto nelle spire del virus a non cedere al ricatto, dato che i pirati traggono la loro forza proprio dai bitcoin erogati, la polizia ha dunque suggerito di evitare per qualunque ragione l’apertura di mail apparentemente innocue, dato che ormai le comuni operazioni di phishing, in cui tutto sembrava riconoscibile, sono state rimpiazzate da una generazione di hacker di tutt’altro livello.

 

 

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