Se la grande Crisi economica ha comportato effetti devastanti sulla tenuta del potere d’acquisto degli Italiani, l’altro lato dell’orrenda medaglia è rappresentato da quella proverbiale capacità di far di necessità virtù che ha portato i nostri concittadini a riscoprire l’arte della bicicletta e chiedere a governi ed istituzioni locali la nascita di nuove ciclovie e piste ciclabili dove potersi muovere in tuta sicurezza e a costo zero.
Per una volta esauditi nelle loro richieste, gli Italiani potranno presto assistere alla creazione di una gigantesca rete di ciclovie, dislocata su un percorso complessivo pari a 1500 km ed in grado di congiungere i maggiori centri urbani con località campestri, consentendo così di effettuare lunghi percorsi in compagnia di altri ciclisti, al riparo da automobili e smog.
Nella giornata di ieri è stato infatti firmato il protocollo relativo alle ciclovie, la cui genesi è da rintracciarsi negli stanziamenti previsti dall’ultima Legge di Stabilità e i cui effetti si tradurranno da subito nella nascita delle prime piste ciclabili multiple, ubicate nelle otto regioni italiane che hanno aderito all’intesa, con l’avvio dei lavori per la storica costruzione di una ciclovia in grado di congiungere Venezia e Torino lungo un infinito percorso tutto dedicato ai ciclisti.
Oltre alla variante green della ben nota autostrada To-Ve, inizieranno subito i lavori per la costruzione di una pista ciclabile compresa tra Verona e Firenze (già ribattezzata Ciclovia del Sole), di una ciclovia in grado di unire Caposelle (Av) e Santa Maria di Leuca (Le) e di numerosi percorsi “minori†finalizzati alla creazione di una rete complessiva a livello nazionale che potrebbe consentire, un giorno, di percorrere tutta la Penisola senza mai dover uscire dagli appositi spazi riservati alle biciclette.
Frutto di un esborso complessivo apri a 91 milioni di euro suddivisi in tre investimenti annuali, il protocollo si ripromette dunque di porre fine ai problemi di viabilità e polveri sottili andando ad agire sulla rinnovata passione degli italiani per la biciclette a quell’immensa capacità di fare di necessità virtù che ci contraddistingue dall’alba dei tempi e che trova ora nuovi imprevisti sbocchi a causa dell’imperitura Crisi economica.
[adrotate banner=”6″]