Ideato per promuovere l’armonia nel mondo e per mettere in contatto presunti amici dati per dispersi da tempo immemore, Facebook si è rapidamente trasformato nel luogo in cui sfogare le proprie frustrazioni, intavolare lunghissime diatribe con benemeriti sconosciuti e ridurre la vita politica del Paese ad una serie di mutue accuse e ingiurie, corredate da una fotina in grado di attrarre l’attenzione anche di chi mastica politica più o meno quanto una mucca mastica tabacco.
Giusto per rendere esplicita questa dimensione conflittuale del suo social network e per portare i conflitti ad un livello meno latente, il signor Zuckerberg sta seriamente meditando di ampliare il novero delle emozioni trasmesse via Facebook, andando ad aggiungere quel pulsante “dislike†invocato da tempo da milioni di utenti.
Nella sua fase di lancio, presumibilmente destinata a durare per breve tempo, il bottone “dislike†dovrebbe venire riservato solo a particolari categorie di postdall’accezione luttuosa a catastrofica, di modo che il “non mi piace†andrebbe ad assumere i connotati di unamanifestazione di cordoglio e solidarietà di fronte ad una tragedia o ad un evento palesemente percepito come nefasto.
Ideato sulla scia di lamentele e richieste piuttosto esplicite, il bottone “dislike†dovrebbe comparire, secondo le indicazioni degli sviluppatori, nella categoria relativa agli stati d’animo (“mi sentoâ€) per poi valutare se trasferirlo come opzione permanente sotto ogni singolo post o lasciarlo nella sua iniziale ubicazione.
Tolte le ennesime dichiarazioni di Zuckerberg che rimandano alla consueta armonia universale, lavolontà del CEO di Facebook è in realtà quella di attirare a sé tutti quegli utenti che trovano la semplice scelta tra l’approvazione espressa dai “mi piace†e l’indifferenza totale alla stregua di unalimitazione alla propria libertà di esprimere dissenso e che sognano di poter condurre un giorno battaglie in cui pollici in alto e pollici in basso stabiliranno la bontà di un post o di un’intuizione, sul modello dell’antica Roma imperiale.
Qualunque siano le reali intenzioni dell’azienda e le reali tempistiche dell’operazione, pare che lamacchina si sia già messa in moto e che i primi pulsanti “dislike†dovrebbero comparire a breve,per la gioia di chi si è iscritto a Facebook per ritrovare fantomatici amici dati per dispersi da ormai troppo tempo.
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