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Scienza e Tecnologia
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Pokémon Go, il nuovo aggiornamento complica la cattura

2 Agosto 2016
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Pokémon Go, il nuovo aggiornamento complica la cattura

Nonostante la crescente passione per la tecnologia ci proietti costantemente in direzione di un futuro lontano, in realtà app e programmi ci portano ad essere molto più conservatori di quanto sospettassimo in sede iniziale ed è spesso sufficiente un aggiornamento, un cambio di layout grafico o una variazione di funzionalità per scatenare l’ira funesta di fruitori ormai abituati allo status quo e desiderosi di vedere la loro applicazione preferita immutata e immutabile nel corso degli anni.

Persino nel caso specifico di Pokémon Go, diabolica app di recentissima ideazione, il primo vero aggiornamento prodotto da Niantic ha dato adito a proteste su scala globale e persino richieste di rimborsi alla casa produttrice, dato che pare che l’aggiornamento in questione vada ad interferire con le modalità di cattura dei mostriciattoli, rendendo la caccia molto più complessa di quanto non fosse in concomitanza del lancio dell’app.

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A suscitare le ire dei 75 milioni e rotti di utenti di Poekmon Go sarebbe stata, in particolare, la rimozione della funzione che consentiva ai giocatori di conoscere l’esatta distanza tra la loro posizione e il Pokémon più vicino e che renderebbe così il gioco molto più complesso, dato che l’utente si troverebbe a vagare lungo un percorso dalla lunghezza non specificata in modo chiaro e univoco.

Per questa ragione, a poche ore dal rilascio dell’aggiornamento, il web stato invaso da commenti di protesta e molti fruitori dell’applicazione hanno chiesto ad Android e iOS che i soldi spesi nello store interno al gioco venissero rimborsati, trovando la nuova variante dell’app inservibile e i mostriciattoli catturati ormai destinati all’oblio.

Dato il furore delle proteste, è molto probabile che il prossimo aggiornamento reintrodurrà la funzione soppressa e che gli utenti di Pokémon Go potranno tornare a cimentarsi con la caccia ai mostriciattoli secondo uno schema classico, anche se, il solo impiego dell’aggettivo “classico” riferito ad un’app che esiste da poco più di un mese, rende a pieno l’idea di quanto l’abitudine a interfacce e funzionalità ci abbia resi tutti inevitabilmente conservatori.

 

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