Nel suo continuo vagare attraverso una dimensione onirica popolata da nani, defunti e anguste stanze rosse, all’agente Dale Copper capitò di imbattersi nello spirito di Laura Palmer, pronto ad annunciargli i due che si sarebbero rivisiti 25 anni più tardi, fatta eccezione per qualche ritardo di produzione che ha costretto a procrastinare l’avvento di Twin Peaks 3 di un anno rispetto alla data espressa nella profezia.
Anno più, anno, meno, l’attesissima stagione numero 3 di Twin Peaks è comunque pronta a fare il suo approdo sui canali satellitari americani in corrispondenza dell’inizio del 2017, portando con sé la coppia d’oro formata da David Lynch e Mark Frost, gli immancabili Kyle MacLachaln e Sheryl Lee, Gaetano Badalamenti alle musiche e numerose guest star dall’alto richiamo mediatico, tra le quali spicca la presenza della nostra Monica Bellucci.
Per celebrare il ritorno in pompa magna di una delle serie tv più amate e copiate di sempre, David Lynch si è infatti voluto togliere lo sfizio di affiancare i suoi ex attori feticcio ad un cast di primo chiamo, con Jim Belushi, Tim Roth, Naomi Watts e la nostra Monica, alle prese con un ruolo ancora coperto da una sorta di segreto istituzionale.
Ovviamente assente Frank Silva, deceduto pochi anni dopo al conclusione della serie originale, ed impossibilitato a vestire di nuovo i panni di Bob; forse il personaggio che più di ogni altro riuscì a dare forma agli incubi del primo David Lynch e a conferire tensione emotiva alla narrazione, frammentata dalle incursioni dello spirito malvagio dei boschi all’interno della quotidianità dei personaggi principali.
Senza conoscere ancora nulla su una trama che presumibilmente ripartirà da dove si era interrotta, vale a dire dalla possessione diabolica operata da Bob nei confronti dell’agente Cooper (chiediamo scusa a chi non ha ancora visto le prime due stagioni), Twin Peaks 3 si appresta a divenire l’evento mediatico dell’anno in virtù di quelle suggestioni che hanno reso la serie unica nel suo genere e che ne hanno imposto il ritorno a 25 anni di distanza, esattamente come predetto dalla defunta Laura Palmer, alle prese con la sua prematura scomparsa, con dimensioni oniriche e ritardi di produzione.
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